Numerose ricerche sembrano dimostrare quanto sia diffuso presso i giovani adolescenti l’uso di sostanze psicotrope sia illegali (hashish, cocaina), che legali (alcol), tanto da far rilevare che al termine delle scuole medie superiori almeno la metà abbia provato uno spinello e altrettanti abbiano fatto uso di alcol.

Occorre sottolineare che una grande percentuale di giovani si avvicinano alle diverse sostanze disponibili sul mercato con un atteggiamento di curiosità e di “sperimentazione”, atteggiamento che se da un lato denuncia una sottovalutazione dei rischi, dall’altro si configura come elemento di un processo di crescita in cui trasgredire le regole degli adulti significa sentirsi autonomi e differenziarsi. Come nei precedenti articoli è stato sottolineato i comportamenti di rischio e la sperimentazione sono modalità “sane” di crescita che l’adolescente usa come atti di conoscenza di sé, dei propri limiti e punti di forza, senza che questo investa necessariamente significati involutivi e distruttivi. Tuttavia non per tutti l’uso di queste sostanze si limita ad essere “un’esperienza”, per alcuni il consumo assume carattere più problematico diventando una via di fuga per vincere  noia e  disagio, un modo per riempire  vuoti.

Per questi  adolescenti il rapporto con la sostanza diventa esclusivo e pervasivo di ogni aspetto della vita: la socialità, le amicizie, la  scuola o il lavoro. Tutte le difficoltà affettive e relazionali vengono “risolte” con il ricorso immediato alla sostanza, tutti i problemi e le crisi attraverso i quali si sviluppa e matura la personalità sono “inghiottiti” dal legame con la sostanza bloccando così il naturale processo di crescita:  in questa cornice esistenziale  si colloca la patologia.

Quali sono i segnali che possono aiutare gli adulti a individuare una situazione problematica ?

Senza avere la pretesa di essere esaustivi, in generale si può notare un calo delle capacità di attenzione e concentrazione, a volte il ragazzo si presenta a casa in stato leggermente confusionale, può essere molto irritabile o avere reazioni violente; possiamo anche riscontrare un cambiamento nelle  abitudini alimentari e di sonno. I cambiamenti possono riguardare  il giro di amicizie ed è facile riscontrare un netto calo nel profitto scolastico.

Nel percorso di crescita molti ragazzi fanno una o più di queste cose pur non avendo un problema di sostanze; si tratta spesso di semplici segnali di disagio, ma di fronte ad un dubbio di questo tipo gli adulti di riferimento dovrebbero trovare un momento tranquillo e parlarne senza improvvisarsi investigatori (seguire, frugare le tasche ecc.). Se il primo intervento passa attraverso la  comunicazione, quanto più si evidenzia una situazione di abuso di sostanze, tanto più diventa necessario l’intervento di professionisti, che aiutino il giovane attraverso una relazione significativa a ricostruire il senso della propria sofferenza.